Il lavoro interinale è un rischio o un’opportunità per i lavoratori?

AMBITO DI POLICY: Lavoro
STRUMENTO DI POLICY:
Attivazione
PAESE:
Italia
DISEGNO DI VALUTAZIONE:
Matching/regressione (gruppi non sperimentali)

Quella della precarietà è una questione che in modo progressivamente crescente si è affermata a fianco della disoccupazione tra le problematiche del mercato del lavoro. La sua importanza è cresciuta al crescere della flessibilità del mercato, che ha permesso ai datori una sempre maggiore libertà di ricorrere a contratti a termine per reclutare i lavoratori. Tra questi contratti spicca l’interinale, introdotto in Italia nel 1997, che introduce il ruolo di un intermediario tra datore e lavoratore; questo intermediario favorisce l’incontro tra domanda e offerta, oltre a gestire gli aspetti formali del rapporto di lavoro. Al pari della flessibilità in generale, il lavoro interinale può fornire anche un’opportunità ai lavoratori, soprattutto se ha creato nuove opportunità di lavoro.

Una ricerca stima, per chi svolge una missione interinale, un considerevole aumento della probabilità di essere successivamente occupata a tempo indeterminato, che si ritiene sia attribuibile a un fenomeno di “autosegnalazione” del lavoratore. Si tratta comunque dello stesso effetto positivo che si otterrebbe lavorando con altri contratti a termine.

Ichino A., Mealli F., Nannicini T. (2005), Temporary work agencies in Italy: a springboard to permanent employment?, Giornale degli Economisti, vol. 64 n.1.

AUTORE DELLA SCHEDA: Luca Mo Costabella

ObiettivoAspetti principaliRisultati
- Favorire l’occupazione stabile dei lavoratori- Lavoro interinale
- Presenza di un intermediario tra lavoratore e impresa
- Aumento della probabilità di occupazione e di occupazione stabile
- Stessi benefici di un’esperienza lavorativa con altri contratti a termine
Parole chiave: lavoro, politiche attive, flessibilità, precarietà, interinale, somministrazione