Le politiche di attivazione favoriscono la stabilizzazione dei lavoratori precari?

AMBITO DI POLICY: Lavoro
STRUMENTO DI POLICY:
Attivazione, Consulenza
PAESE:
Italia
DISEGNO DI VALUTAZIONE:
Matching/regressione (gruppi non sperimentali)

A partire dalla seconda metà del 2000 le politiche attive del lavoro italiane si sono concentrate maggiormente, oltre che sul problema della disoccupazione, su quello del precariato, cioè la difficoltà a mantenersi occupati con una certa regolarità. Per far fronte a questo problema si sono implementati  servizi di politica attiva a favore dei lavoratori precari, che prevedono l’erogazione di servizi individuali di natura consulenziale e formativa affiancati ad un’attività di incontro domanda-offerta. Tali interventi  si poggiano sull’ipotesi che stimolare l’attivazione dell’utente ne migliori le chance occupazionali.

La valutazione di un intervento in provincia di Torino attuato tra il 2007 e il 2008 mostra che la partecipazione ad un intervento di politica attiva che stimoli l’attivazione dell’utente produce un miglioramento nelle opportunità lavorative successive  tanto in termini di stabilità contrattuale quanto di tempo lavorato. I maggiori risultati dell’intervento riguardano i lavoratori più deboli, ossia quelli caratterizzati da età avanzata, basso livello di scolarizzazione e lunghi periodi di non occupazione.

Battiloro V., Mo Costabella L. (2011), Incentivi o misure di attivazione? Evidenze sull’efficacia di due interventi per contrastare il lavoro precario, Politica Economica, n.2

AUTORE DELLA SCHEDA: Valentina Battiloro

ObiettivoAspetti principaliRisultati
- Favorire la stabilizzazione dei lavoratori precari- Servizi di attivazione e consulenza- Effetti postivi sulla stabilità lavorativa
- Effetti maggiori per lavoratori meno giovani e meno scolarizzati
Parole chiave: lavoro, politiche attive, precarietà, attivazione, stabilizzazione