Istruzione
L’educazione compensativa in età prescolare migliora le condizioni dei bambini delle famiglie disagiate?
Administration for Children and Families (2010), Head Start Impact Study, Final Report, U.S. Department for Health and Human Services.
Gli (scarsi) effetti di un sistema di servizi compensativi per sostenere i bambini di famiglie disagiate e aiutarli a inserirli con successo a scuola.
Pasti migliori a scuola migliorano le condizioni degli adulti?
Alex-Petersen J., Lundborg P., Rooth D.O. (2017), Long-term effects of childhood nutrition: evidence from a school lunch reform, IZA Discussion Paper N. 11234
Gli effetti sugli adulti svedesi dell’accesso a pasti sani ed equilibrati (e gratuiti) a scuola.
Un supporto intensivo e mirato aiuta gli studenti svantaggiati ad avere successo all’Università?
Neftor N.S., Arif M., Schirm A. (2009),“The Impacts of Regular Upward Bound on Postsecondary Outcomes 7-9 Years After Scheduled High School Graduation”, Final Report, Mathematica Policy Research
Debolezza individuale e background famigliare sono spesso alla base di una scarsa probabilità di iniziare (e concludere con successo) gli studi universitari. Un intervento di consulenza di lunga durata può modificare le prospettive dei giovani svantaggiati?
Un servizio strutturato di doposcuola migliora comportamento e rendimento degli studenti?
Dynarski M. et al. (2005), When Schools Stay Open Late: The National Evaluation of the Community Learning Centers Program: Final Report, U.S. Department of Education, Institute of Education Sciences, National Center for Education Evaluation and Regional Assistance
Il doposcuola serve a gestire i figli nel pomeriggio, finita la scuola. Ma può anche essere, se strutturato, un momento di crescita e di supporto allo sviluppo scolastico. In questa scheda i risultati di una valutazione negli USA.
Metodologie didattiche innovative possono ridurre l’abbandono scolastico?
Conti E. et al. (2014), The effects of a dropout prevention program on secondary student’s outcomes, Rassegna Italiana di Valutazione, vol. 58.
Formare gli insegnanti all’adozione di metodi basati sulla ricerca-azione contribuisce a ridurre la dispersione tra i partecipanti ai percorsi di istruzione e formazione professionale?
Giocare a scacchi facilita l’apprendimento della matematica?
Argentin G., Martini A., Romano B. (2012), Giocare a scacchi aiuta a imparare la matematica? Evidenze da una sperimentazione controllata, in Trinchero, R. T. (ed.), Gli scacchi: un gioco per crescere: sei anni di sperimentazione nella scuola primaria, Franco Angeli, Milano
Il tipo di impegno richiesto dagli scacchi lascia presumere che giocarvi stimoli e faciliti il pensiero analitico. Può servire a capire meglio la matematica a scuola?
È possibile insegnare ai bambini ad essere determinati? E la determinazione migliora l’apprendimento?
Alan S., Boneva T., Ertac S. (2016), Ever failed, try again, succeed better: results from a randomized educational intervention on grit, HCEO Working Paper
I risultati di un intervento formativo nelle scuole elementari per stimolare l’impegno e la perseveranza.
Moltiplicare il risparmio familiare: un modo efficace per favorire l’accesso all’università degli studenti a basso reddito?
Azzolini d. et al. (2018), Testing a Social Innovation in Financial Aid for Low Income Students: Experimental Evidence from Italy, IZA Discussion Paper, n. 11625
Un programma di incentivazione al risparmio delle famiglie per sostenere le spese per gli studi futuri dei figli.
Classi meno numerose nelle scuole primarie migliorano il rendimento scolastico?
Boyd-Zaharias J. (1999), Project STAR – The story of the Tennessee class-size study, American Federation of Teachers, American Educator
Le politiche per favorire il successo scolastico si concentrano su una moltitudine di aspetti differenti, uno dei quali è il fattore ambientale. Un progetto realizzato nelle scuole primarie degli Stati Uniti tra il 1985 e il 1989, che consiste nell’adozione di classi con non più di 17 alunni, ha mostrato risultati positivi sui livelli di apprendimento negli anni successivi, e un parziale effetto positivo anche negli esiti scolastici di lungo periodo.
Si può ridurre il bullismo a scuola stimolando una reazione nei pari?
Salmivalli C. et al. (2012), KiVa Antibullying Program: Overview of Evaluation Studies Based on a Randomized Controlled Trial and National Rollout in Finland, International Journal of Conflict an Violence, vol.6, n.2
Il bullismo è un fenomeno diffuso tra i giovani che consiste nell’esercizio reiterato di violenza fisica o psicologica da parte di alcuni soggetti “forti” su altri soggetti “deboli”. Il programma KiVa, testato nelle scuole finlandesi, mira a contenere gli episodi di bullismo stimolando nei pari un maggiore sostegno alle vittime e un maggiore contrasto ai bulli. I risultati della sperimentazione sono molto positivi, in particolare nelle scuole elementari.