Matching/regressione (gruppi non sperimentali)
Il sostegno pubblico per l’affitto migliora il benessere delle famiglie?
Carlson D., Haveman R., Kaplan T., Wolfe B. (2011), Long-Term Effects of Public Low-Income Housing Vouchers on Work, Earnings, and Neighborhood Quality, La Follette School, Working Paper No. 2008-013.
Le politiche abitative sono destinate a rispondere a svariate forme di disagio abitativo a carico dei nuclei familiari meno abbienti. Secondo uno studio condotto nel Wisconsin nel 2011 la percezione degli incentivi determina una maggiore propensione a cambiare residenza, mediamente verso quartieri migliori (scolarità più elevata, tassi di povertà e di disoccupazione inferiori).
La formazione professionale riesce a favorire l’inserimento lavorativo dei disoccupati?
IRPET (2011), Valutazione di impatto degli interventi formativi per i disoccupati e gli inoccupati. Il caso della Toscana, Studi per il Consiglio, n. 7
Una delle cause della condizione di disoccupazione può essere ricondotta alla carenza di competenze professionali. Gli interventi di formazione professionale mirano a rafforzare i disoccupati su questo versante e permettono di accedere a nuovi canali per individuare opportunità lavorative. Uno studio sui corsi svolti in Toscana stima un effetto positivo sulla probabilità di occupazione successiva, soprattutto per chi è in cerca di primo impiego.
Le politiche di attivazione favoriscono la stabilizzazione dei lavoratori precari?
Battiloro V., Mo Costabella L. (2011), Incentivi o misure di attivazione? Evidenze sull’efficacia di due interventi per contrastare il lavoro precario, Politica Economica, n.2
Per fronteggiare il problema del precariato sono stati implementati servizi di politica attiva del lavoro che prevedono l’erogazione di servizi individuali di natura consulenziale e formativa affiancati a un’attività di incontro domanda-offerta. La valutazione di un intervento attuato in provincia di Torino mostra che questo genere di politiche producono un miglioramento nelle opportunità lavorative successive.
Ottenere un diploma favorisce il reinserimento degli ex-detenuti?
Cronin J. (2011), The path to successful reentry: the relation between correctional education, employment and recidivism, Institute of Public Policy, Truman Policy Research
L’eccessivo numero di detenuti rappresenta un serio problema in molti stati. La recidiva ne è sicuramente una delle cause ed è sintomo di uno scarso reinserimento sociale dei soggetti rilasciati. Uno studio conferma tanto il legame tra occupazione e recidività quanto il ruolo virtuoso di un percorso educativo nel carcere: conseguire un diploma aumenta la probabilità di trovare un lavoro a tempo pieno, e riduce in eguale misura il rischio di recidiva.
Il lavoro interinale è un rischio o un’opportunità per i lavoratori?
Ichino A., Mealli F., Nannicini T. (2005), Temporary work agencies in Italy: a springboard to permanent employment?, Giornale degli Economisti, vol. 64 n.1.
In un contesto di precarietà dell’occupazione, il lavoro interinale può fornire anche un’opportunità ai lavoratori, soprattutto nel caso in cui crei nuove opportunità di lavoro. Una ricerca stima, per chi svolge una missione interinale, un considerevole aumento della probabilità di essere successivamente occupato a tempo indeterminato. Si tratta comunque dello stesso effetto positivo che si otterrebbe lavorando con altri contratti a termine.
Gli incentivi pubblici per la ricerca e lo sviluppo stimolano gli investimenti privati?
Czarnitzki D., Toivanen O. (2013), Innovation Policy and Economic Growth, Economic Papers, European Commission, 482
Uno studio svolto in Belgio e Germania evidenzia il ritorno positivo di questi incentivi, che inducono una quadruplicazione degli investimenti in R&D; gli effetti sono mediamente superiori per le imprese che già in passato hanno fatto investimenti simili e per quelle con le maggiori difficoltà di stanziare risorse.
Sussidiare il ricambio tecnologico consente di risparmiare energia?
Davis L.W., Fuchs A., Gertler P. (2014), Cash for Coolers: evaluating a large-scale appliance replacement program in Mexico, American Economic Journal: Economic Policy, 6(4)
L’intervento Cash for Coolers, adottato in Messico nel 2009, promuove la sostituzione di frigoriferi e condizionatori obsoleti con modelli ad alta efficienza energetica attraverso un meccanismo di sussidi. Una valutazione degli effetti mostra un buon funzionamento del meccanismo incentivante, ma i risultati delle sostituzioni sono meno soddisfacenti: i consumi energetici si riducono sensibilmente, ma meno delle aspettative.
I contributi pubblici a fondo perduto migliorano la performance delle imprese private?
Bondonio D., Martini A. (2012), Counterfactual impact evaluation of cohesion policy: impact and cost-effectiveness of investment subsidies In Italy, Rapporto di ricerca ASVAPP.
Una ricerca stima che ricevere il contributo produce effetti positivi su occupazione, fatturati e investimenti. Su ogni fronte, il costo medio del cambiamento è però elevato. I risultati sono decisamente migliori per i contributi di minore entità e per le piccole e medie imprese.
I trasferimenti condizionati riducono la dispersione scolastica?
Dearden L. et al. (2011), Education subsidies and school drop-out rates, Working Paper, Institute for Fiscal Studies, W05/11.
Una prematura interruzione degli studi è la base potenziale di una serie di problematiche, che vanno dalla scarsa occupabilità alla percezione di redditi inferiori, da peggiori condizioni di salute a una maggiore dipendenza dai sistemi di welfare. La valutazione di un intervento nel Regno Unito mostra risultati positivi: il meccanismo incentivante funziona, e incide in particolare su coloro che hanno le maggiori difficoltà economiche e su coloro che erano altrimenti destinati a non studiare né lavorare.
Le candidature anonime aiutano donne e stranieri a trovare lavoro?
Aslund O., Skans O.N. (2012), Do anonymous job application procedures level the playing field?, ILRReview, 65(1).
Nonostante i divieti imposti dalle normative nazionali e internazionali, le discriminazioni legate al genere e all’origine influenzano ancora l’accesso al mercato del lavoro. In Svezia uno studio analizza gli effetti dell’utilizzo di curriculum vitae in forma anonima. I risultati mostrano che questo strumento migliora le possibilità per donne e stranieri che si candidano per posizioni lavorative aperte di accedere al colloquio conoscitivo.