Europa

Gli incentivi pubblici per la ricerca e lo sviluppo stimolano gli investimenti privati?

Czarnitzki D., Toivanen O. (2013), Innovation Policy and Economic Growth, Economic Papers, European Commission, 482

Uno studio svolto in Belgio e Germania evidenzia il ritorno positivo di questi incentivi, che inducono una quadruplicazione degli investimenti in R&D; gli effetti sono mediamente superiori per le imprese che già in passato hanno fatto investimenti simili e per quelle con le maggiori difficoltà di stanziare risorse.

Misure più intensive migliorano la stabilità del reimpiego dopo un periodo di disoccupazione?

Blasco S., Rosholm M. (2011),The impact of active labour market policy on post-unemployment outcomes: evidence from a social experiment in Denmark, IZA Discussion Paper n. 5631

Le politiche attive per il lavoro comprendono una serie di strumenti volti a favorire il ritorno al lavoro dei disoccupati. Un esperimento danese svolto nel 2005 mostra come l’intensificazione dei servizi al lavoro ordinari abbia migliorato non solo le chance di trovare un lavoro, ma anche ridotto il rischio di ripiombare nello stato di disoccupazione

I trasferimenti condizionati riducono la dispersione scolastica?

Dearden L. et al. (2011), Education subsidies and school drop-out rates, Working Paper, Institute for Fiscal Studies, W05/11.

Una prematura interruzione degli studi è la base potenziale di una serie di problematiche, che vanno dalla scarsa occupabilità alla percezione di redditi inferiori, da peggiori condizioni di salute a una maggiore dipendenza dai sistemi di welfare. La valutazione di un intervento nel Regno Unito mostra risultati positivi: il meccanismo incentivante funziona, e incide in particolare su coloro che hanno le maggiori difficoltà economiche e su coloro che erano altrimenti destinati a non studiare né lavorare.

Le candidature anonime aiutano donne e stranieri a trovare lavoro?

Aslund O., Skans O.N. (2012), Do anonymous job application procedures level the playing field?, ILRReview, 65(1).

Nonostante i divieti imposti dalle normative nazionali e internazionali, le discriminazioni legate al genere e all’origine influenzano ancora l’accesso al mercato del lavoro. In Svezia uno studio analizza gli effetti dell’utilizzo di curriculum vitae in forma anonima. I risultati mostrano che questo strumento migliora le possibilità per donne e stranieri che si candidano per posizioni lavorative aperte di accedere al colloquio conoscitivo.

Gli inserimenti lavorativi di persone affette da disturbi psichici gravi: quale approccio massimizza l’efficacia?

Hoffmann H. et al. (2011), A randomised controlled trial of the efficacy of supported employment, Acta Psychiatrica Scandinavica, 125(2).

I disturbi psichiatrici sono, soprattutto nei casi più gravi, causa di isolamento e di esclusione sociale. Uno degli aspetti più problematici per queste persone è la mancanza di lavoro, leva fondamentale per l’acquisizione di autonomia.

Le politiche per la promozione dell’autoimpiego dei disoccupati funzionano?

Caliendo M., Kunn S. (2010), “Start-Up Subsidies For The Unemployed: Long-Term Evidence And Effect Heterogeneity”, Iza Discussion Paper No. 4790.

Tra le numerose politiche del lavoro per i disoccupati, le più tradizionali prevedono formazione e consulenza orientativa con l’obiettivo di reinserire i lavoratori nel circuito del lavoro dipendente. L’evidenza empirica a favore di tali interventi ha però mostrato risultati spesso deludenti.