Tirocinio e supporto all’inserimento lavorativo: funzionano per i disabili psichici?

AMBITO DI POLICY: Lavoro, Sanità
STRUMENTO DI POLICY:
Assistenza, Attivazione
PAESE:
Italia
DISEGNO DI VALUTAZIONE:
Esperimenti

Idiosincrasie individuali, problemi di attenzione e di gestione dello stress sono tra gli ostacoli al lavoro per un disabile psichico. Ma vi è anche un diffuso atteggiamento stigmatizzante che spesso trattiene i datori di lavoro dall’assumerne uno. Il risultato è un tasso di occupazione molto basso, molto inferiore a quello degli altri disabili. Il supported employment è uno dei possibili approcci al problema, e consiste nel fornire veloci servizi di preparazione per poi procedere tempestivamente all’inserimento della persona nel mercato del lavoro competitivo. È questo un approccio che negli USA riscuote molto successo. Una sperimentazione in Italia getta luci e ombre sulla sua efficacia: anche se pare che la partecipazione aumenti le opportunità di lavoro, soprattutto dopo un tirocinio, i risultati sono imprecisi e non conclusivi. Ciò che emerge in modo netto è l’aumento deciso delle opportunità di tirocinio, anche queste di solito difficilmente accessibili per questo target.

Martini A., Rettore E., Barbetta G. (2017), The impact of traineeships on the mentally ill: the role of partial compliance, IZA Discussion Paper, n. 10582.

AUTORE DELLA SCHEDA: Luca Mo Costabella

ObiettivoAspetti principaliRisultati
- Favorire l’inserimento lavorativo dei disoccupati con disabilità psichiche- Presa in carico di un job coach
- Breve preparazione al lavoro
- Inserimento accompagnato nel mercato del lavoro ordinario
- Effetti molto positivi sulla possibilità di iniziare un tirocinio
- Effetti sul lavoro non chiari: apparentemente positivi, soprattutto dopo un tirocinio
Parole chiave: inserimento al lavoro, politiche attive, disabili, disabilità psichica, supported employment, attivazione, job coach, tirocinio